52739
post-template-default,single,single-post,postid-52739,single-format-standard,eltd-core-1.2.1,borderland-child-child-theme-ver-1.0.0,borderland-theme-ver-2.5,ajax_fade,page_not_loaded,smooth_scroll,transparent_content,vertical_menu_enabled, vertical_menu_left, vertical_menu_width_290, vertical_menu_transparency vertical_menu_transparency_on,wpb-js-composer js-comp-ver-6.9.0,vc_responsive

Ti senti sopraffatta anche tu?

(Cosa fare quando pensi “Non ce a faccio più!”)

Probabilmente sarà successo anche a te di provare quel senso di sopraffazione che ti ha fatto esclamare: “Non ce la faccio più!”.

È una sensazione che riconosci subito: il fiato si fa corto, il peso sulle spalle e sul petto aumenta, la testa si fa confusa e gli unici pensieri che riesci a formulare sono “Non ne posso più!”, “Non ce la farò mai!”, con una voce di sottofondo che recrimina: “Devo sempre pensare a tutto io!”, “Se non lo faccio io, non lo fa nessuno”.

In quei momenti senti di dover mantenere tutto in equilibrio, in ordine, sotto controllo, destreggiandoti tra sfide lavorative,  richieste di chi ti intorno e necessità casalinghe.

 

E tutto improvvisamente ti appare urgente, non più solo importante.
Le priorità saltano, o meglio tutto diventa prioritario e tu ti senti soverchiata dalle responsabilità, come se il mondo potesse crollare da un momento all’altro se non ci fossi tu a sorreggerlo.

 


Aspiranti Wonder Woman ne abbiamo?

In queste occasioni, più fai e più ti sembra di non fare, ti senti impotente di fronte alla quantità di cose da fare e la sensazione di dovertene occupare bene e da sola non fa che farti sentire ancora più appesantita.

 

Se ti succede di sentirti una aspirante Wonder Woman che però non sa da che parte girarsi, continua a leggere e prova a ridurre quel senso di sopraffazione insieme a me:

 

Fermati
In questi casi continuare ad agire non farebbe che alimentare il circolo vizioso “faccio – non è abbastanza/non va come vorrei – mi sento frustrata e arrabbiata – faccio ancora di più per recuperare”.
I tuoi gesti sarebbero dettati dalle motivazioni meno efficaci e, non riuscendo a distinguere tra priorità e urgenze, rischieresti di concentrarti sulle cose meno importanti, esaurendo le energie e trovandoti con un pugno di mosche in mano.

 

Respira
Prenditi qualche minuto in totale silenzio e solitudine per riconnetterti con il tuo respiro.

Se hai qualche difficoltà e hai bisogno di “istruzioni”,  la tecnica del 4-7-8  può venirti in soccorso per placare l’agitazione (io la uso spesso per addormentarmi più facilmente!!):

   1. prendi un grande respiro ed espira

   2. inspira contando mentalmente fino a 4

   3. trattieni il fiato per 7 secondi

   4. espira contando mentalmente fino a 8.

 

Ferma i pensieri negativi, riformulandoli con affermazioni positive
Continuare a ripeterti che non ce la farai mai, che non ne va una giusta ecc, non farà altro che alimentare il tuo senso di impotenza e di sopraffazione.
Quindi, chiudi gli occhi e sostituisci i pensieri negativi con una frase incoraggiante.

Qualche esempio: “Non sono sola”, “Una cosa per volta, riuscirò a fare tutto”, “Sto facendo del mio meglio e vado bene così”, “Posso chiedere aiuto”.
Trova la tua frase e ripetila come esercizio per tornare con i piedi per terra ogni volta ti senti così.

 

Ricordati che urgente non è importante
Nel suo bellissimo libro “Vivere intenzionalmente” di cui ti ho parlato nell’articolo Libri per la tua crescita), l’autore Silvio Gulizia ricorda la matrice di Eisenhower (ex presidente degli Stati Uniti) come utile strumento per distinguere le attività in:
– importanti e urgenti
– importanti e non urgenti
– non importanti e urgenti
– non importanti e non urgenti.

Suddividere gli impegni seguendo questo spunto può esserti molto utile per individuare quelli a cui dare precedenza e per non perdere il filo quando non sai da che parte girarti!

 

Affronta una questione per volta
A differenza di quanto crediamo (o di quanto ci piace credere), non siamo fatte per portare avanti più cose alla volta e il multitasking è la risposta al desiderio di tenere tutto sotto controllo, non solo, ti porta ad accentrare, anzichè delegare.

Rifacendoti al punto precedente e a cosa sia importante per te, affronta un impegno alla volta: in questo modo sarai certa di non disperdere energia, di concentrarti sulle cose più importanti e riuscirai a portare a termine i tuoi compiti più facilmente. La tua autostima ti ringrazierà e ne guadagnerai in leggerezza!

 

Metti in discussione ciò di cui sei convinta e sii sincera con te stessa:
Come? Facendoti queste domande…  solo tu sai le risposte!

  • Il perfezionismo e il desiderio che sia tutto fatto con i tuoi standard come influiscono sulla quantità impegni di cui ti fai carico e che ti fanno poi sentire sopraffatta?
  • Sei sicura che sotto la frase “Se non lo faccio io, non lo fa nessuno!” non si nasconda la convinzione che “Come lo faccio io, non lo fa nessuno!”?
  • È proprio vero che non ti aiutano o sei tu che non lasci fare o che non chiedi aiuto?
  • Quanto conta per te sentirti e apparire indispensabile?


Molla la presa e delega
Se delegare non è tua abitudine, all’inizio potrebbe essere dura: in questo caso, parti dalle attività meno importanti che sono emerse dalla matrice che ti ho illustrato qualche riga più su e poi man mano passa agli impegni più importanti e gravosi.

E quando ci avrai preso gusto – o quando ti sarai accorta che il mondo non crolla se non sei tu a occuparti di tutto – sarà tutta un’altra vita!

 

Chiedi aiuto e sorpattutto fatti aiutare
Lascia che gli altri facciano la loro parte e, quando la fanno, abbi cura di non criticarli o di non valutare se le loro azioni rispondono ai tuoi standard di perfezione.

Lascia che portino a termine gli impegni con le loro forze, così come ne sono capaci.
Altrimenti lo sforzo di delegare le responsabilità e alleggerirti sarà stato inutile!

E poi: come ti sentiresti tu se ti criticassero in continuo per ciò che fai?

 

Metti in circolo energie positive
Appena puoi, stacca tutto e concediti momento di attività fisica (ballare, fare una corsa, una passeggiata o un giro in bici) con cui superare il senso di oppressione grazie al movimento e alle endorfine!
Quando tornerai, ti sembrerà tutto più leggero e meno urgente!

 

Ricordati che non devi essere perfetta
Nè tantomeno onnipresente o onniscente.
Mi do il permesso di sbagliare” è un mantra che dovresti scrivere e rileggere nei momenti in cui ti senti oppressa da tutto ciò che devi fare e dalla convinzione di doverlo fare bene a tutti i costi (spesso principale fonte del senso di sopraffazione).

A furia di leggerlo, entrerà a far parte di te, dei tuoi pensieri e agirai di conseguenza, imparando a essere più clemente con te stessa.

 

La prossima volta che ti senti sopraffata e sovraccarica di responsabilità, prova qualcuna di queste tecniche e se ti serve una mano per farlo, Candidati per lavorarci su con me: ti spiegherò come posso affiancarti con il coaching per migliorare la tua autostima!

 

Grazie e a presto,

Patrizia

Ph  Ian Dooley su Unsplash

 

Patrizia Arcadi

Sono Patrizia Arcadi, La Coach Imperfetta: ti aiuto ad accettare e accogliere l’imperfezione, riscoprendo il coraggio di essere te stessa. Lavorando con me potrai: sentirti più sicura di te e delle tue decisioni nella vita privata e nel lavoro, metterti al primo posto senza sentirti in colpa, riconoscere il tuo valore, dire la tua con sicurezza, apprezzarti e star bene con te stessa.

No Comments

Post a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.