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Decisione difficile da prendere? Niente paura!


Cosa rende una scelta “difficile“? Quando le decisioni si possono definire difficili e cosa può aiutarci a compierle?
E soprattutto: i nostri valori che relazione hanno con le nostre scelte?


Nel suo Ted Talk (e nel suo libro Come prendere decisioni difficili) la professoressa di Giurisprudenza dell’università di Oxford Ruth Chang spiega che esistono alcuni presupposti “errati” con cui ci approcciamo alle scelte e che ci mettono in posizione di “svantaggio” quando dobbiamo compierle.

Il primo è determinato dalla convinzione che le decisioni difficili siano solo quelle importanti per noi.

In realtà non è così, perchè ci sono molte scelte apparentemente irrilevanti che siamo chiamate a compiere tutti i giorni e che hanno la capacità di metterci in crisi e di farci consumare molte energie, non solo mentali, ma anche emotive.

Basti pensare a quando non sappiamo cosa indossare per andare a un incontro di lavoro o che cosa preparare a cena per gli ospiti!

Non è tutto: secondo la professoressa Chang, ciò che ci fa percepire una scelta come difficile dipende non solo dalla nostra incapacità di prevedere al 100% le possibili conseguenze e implicazioni o dal fatto che non possiamo avere a disposizione sempre tutte le informazioni disponibili.
Ciò che complica realmente le cose è ritenere che nella scelta esistano sempre una opzione migliore, una peggiore e una uguale all’altra.



Nè meglio, nè peggio

Una scelta è difficile, infatti, quando non esiste una opzione che sia in assoluto migliore dell’altra.
La Chang afferma:

“Quello che rende una scelta difficile è il modo in cui le alternative sono collegate fra di loro. Se fosse facile, infatti, ci troveremmo davanti a un’opzione esplicitamente migliore di un’altra. Nel caso di una decisione difficile, invece, un’alternativa è migliore per certi aspetti e peggiore per altri e nessuna delle due è la migliore in assoluto. […]
La maggior parte delle scelte, in realtà, sfugge alla classificazione di migliore e peggiore. Molto semplicemente, le due opzioni sono ugualmente buone”.



Già, ma buone rispetto a cosa?

E qui veniamo a un altro aspetto interessante riguardo alle decisioni difficili: la certezza fuorviante che si possa in maniera scientifica, logica e razionale analizzare la scelta solo sulla base dei costi-benefici e di calcoli.


La complicazione, infatti, nasce dal fatto che questo tipo di scelte è legato a fattori non misurabili, a variabili non quantificabili perché appartenenti al nostro sistema di valori, che tutto è fuorché logico e razionale.


Non esistono infatti leggi universali, né “punteggi” attribuibili razionalmente all’una o all’altra scelta, all’uno o all’altro vantaggio o svantaggio che ne conseguirebbero.

E questo accade perché a concorrere alle scelte difficili non ci sono solo i calcoli e variabili oggettive.


Spesso l’ago della bilancia è fatto di valori, priorità, di ciò che conta per noi. Qualcosa che oggi è rilevante nel qui ed ora delle nostre vite e che determina la direzione che vogliamo prendere.



Le scelte difficili sono un’opportunità

La Dottoressa Chang ci invita a cambiare prospettiva e a prendere le scelte difficili per quello che sono: un’occasione per conoscerci e crescere.

Come un vero e proprio invito a cercare dentro di sé le ragioni della scelta e non fuori, a riconnetterci con ciò che è importante per noi: è lì che risiedono le motivazioni della nostra scelta, quella che la renderanno la migliore per la nostra persona e per nessun altro.


Le ragioni che ci portano a optare per una alternativa e non per un’altra non vanno cercate fuori, ma dentro di noi.
E questo è possibile solo se siamo disposti a chiederci: “Chi sono io? Cosa conta per me?”.


Trovo che questo punto di vista, a fronte di una scelta fra due opzioni ugualmente valide per noi, possa sollevarci un po’ dal peso della decisione: qualsiasi alternativa adotteremo sarà stata comunque quella “giusta per noi”, proprio perché sarà stata il frutto del nostro impegno e della conoscenza di noi stessi.


In conclusione, la Chang sostiene che la scelta diventa così l’occasione per esprimere il nostro più grande potere personale, quello di diventare autori e protagonisti delle nostre vite e di assumercene la responsabilità.
Di decidere con coerenza con i nostri valori e con ciò che conta per noi, di tracciare la nostra strada anzichè seguire quella che altri hanno stabilito per noi.


Scegliere consapevolmente vuol dire non farci influenzare dalla paura, dal timore delle conseguenze, dalla compiacenza o dal desiderio di optare per la strada più facile e comoda, ma decidere di esprimere chi siamo, di “diventare la persona che siamo destinati a essere”.


Personalmente trovo questo discorso particolarmente ispirante e anche liberatorio: smettiamo di cercare la migliore alternativa possibile, iniziamo piuttosto a compiere scelte più consapevoli e a esprimere così tutte noi stesse, nella piena libertà far sentire la nostra voce attraverso le nostre decisioni.

Questa, dai retta alla professoressa Chang (e anche un po’ a me!), è la migliore decisione che si possa prendere!

Ti lascio alla visione del Ted Talk e poi ti aspetto nei commenti per sapere cosa ne pensi.


Devi capire quale sia la scelta migliore per te e vuoi farlo con consapevolezza?
Compila il questionario di candidatura per lavorarci su con me con il percorso di coaching individuale Punti fermi!

Ti aspetto!
 

Grazie, a presto!
Patrizia

Patrizia Arcadi

Sono Patrizia Arcadi, La Coach Imperfetta: ti aiuto ad accettare e accogliere l’imperfezione, riscoprendo il coraggio di essere te stessa. Lavorando con me potrai: sentirti più sicura di te e delle tue decisioni nella vita privata e nel lavoro, metterti al primo posto senza sentirti in colpa, riconoscere il tuo valore, dire la tua con sicurezza, apprezzarti e star bene con te stessa.

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