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Dire no con un esercizio di Comunicazione Non Violenta

Qualche settimana fa ti ho parlato dell’importanza di dire di NO per affermare te stessa .

Se non l’hai ancora letto o se vuoi fare un veloce ripasso, ecco il link al post Puoi anche dire no: affermare te stessa con un monosillabo”.

Una delle tecniche che ti avevo proposto per allenare la tua capacità di dire no faceva riferimento all’importanza di conoscere i tuoi meccanismi e di fare una sorta di bilancio per fotografare le situazioni in cui hai più difficoltà a dire NO.

Oggi ti propongo un esercizio che ho appreso studiando l’approccio della Comunicazione Non Violenta che può fornirti un valido aiuto per riuscire ad affermarti (l’autrice in questo caso è la formatrice in CNV, Anne Van Stappen).

La CNV, chiamata anche empatica, è un modello di comunicazione nato nel 1960 grazie allo psicologo Marshall Rosenberg che incoraggia l’arte del dialogo, della collaborazione e della comprensione attraverso uno scambio che tenga conto dei bisogni e del sentire di tutti i soggetti coinvolti.

Applicare la comunicazione non violenta può sembrare molto difficile all’inizio, tuttavia i benefici che derivano dal metterla in pratica sono molteplici, partendo dalla connessione con noi stesse e il nostro vissuto interiore, per finire con la comprensione degli altri e dei loro bisogni e quindi con una comunicazione più efficace.


Dire di no: facciamo pratica

Affinare l’assertività è una delle implicazioni positive della comunicazione non violenta e l’esercizio che ti propongo oggi consiste in sei passaggi da affrontare uno dopo l’altro e che ti aiuteranno a comunicare rimanendo in contatto con i tuoi bisogni e dimostrando empatia verso quelli di chi hai di fronte.

Pronta?

Prima di tutto, scrivi una richiesta che potrebbe metterti a disagio e che potresti avere difficoltà a gestire (prova a ripensare alle esperienze passate e alle richieste che ti hanno messo a disagio):

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1. Ascolta ciò che suscita in te la richiesta.

– Che cosa che provi?

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– Quali sono i tuoi bisogni collegati a queste emozioni?

Ricordati che i bisogni ci parlano attraverso le emozioni, quindi ascoltarle e accoglierle è un ottimo modo per entrare in connessione con essi, come puoi leggere nel mio post E tu, conosci i tuoi bisogni?”.

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Questo passo serve per: connetterti con il tuo vissuto interiore, conoscere i tuoi bisogni e allenare la benevolenza verso ciò che provi. Essere consapevole che il tuo vissuto interiore si riflette inevitabilmente sul tuo linguaggio non verbale, indipendentemente da ciò che esprimerai ad alta voce.


2. Riformula la richiesta
in modo che sia accogliente nei confronti della persona che ti sta parlando.

Se ho capito bene, ciò che vorresti è….

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Questo passo serve per: connetterti con il tuo interlocutore in maniera accogliente e contemplando il suo punto di vista.

3. Elenca i bisogni del tuo interlocutore

… Perché hai bisogno di…

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Questo passo serve per:
allenare l’empatia nei confronti dell’altro, non giudicare lui né la sua richiesta, considerando che alla base c’è un suo tentativo di soddisfare dei bisogni.


4. Di’ di NO esprimendo i tuoi bisogni e i tuoi sentimenti.

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Questo passo serve per: prenderti cura di ciò che provi e dei tuoi bisogni. Essere coerente con te stessa e con le tue priorità e valori.

5. Fai la tua proposta che tenga in considerazione i bisogni di chi hai di fronte.

Saresti d’accordo se…

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Questo passo serve per: dimostrare che sei in grado di contemplare i bisogni dell’altro, di empatizzare con ciò che prova e che è possibile considerare una alternativa che includa i vissuti di entrambi.

6. Continua lo scambio con fermezza senza cedere, favorendo una comunicazione efficace.

Questo passo serve per: dimostrare a te stessa che sei in grado di far valere le tue ragioni e avere i tuoi bisogni come priorità.
Far percepire all’altro che i tuoi bisogni sono importanti quanto i suoi e che c’è la possibilità di soddisfarli entrambi.

Quanti Sì dietro a un solo No

Essere in grado dire di NO significa essere capaci di entrare in contatto con i nostri bisogni tanto quanto con quelli dell’altro e con le emozioni che il nostro NO può provocare, in lui/lei e in noi.

E mentre pronunciamo quel NO in realtà stiamo dicendo di SI a noi stesse, all’altra persona e a una comunicazione più inclusiva che coinvolga tutti gli interlocutori.

Ed ecco quindi che con quel NO, stiamo in realtà dicendo SI:

  • alla capacità di ascoltare i nostri bisogni e di riconoscere quali sono quelli fondamentali per noi,
  • all’ascolto e alla comprensione delle nostre emozioni,
  • al rispetto delle emozioni e dei bisogni altrui,
  • alla fiducia in noi stesse e una percezione positiva di noi, che contribuisce a rafforzare la nostra autostima,
  • alla possibilità di esprimerci in maniera efficace e di affermarci,
  • all’opportunità di essere semplicemente noi stesse, abbandonando la vecchia abitudine di voler piacere sempre a tutti.
 
Dire no non è mai stato il tuo forte e senti che è arrivato il momento di lavorarci su?
 
Compila questo questionario per parlarmi di te e candidarti a lavorarci su insieme: ti illustrerò come posso aiutarti a imparare a dire no e a mettere dei paletti per vivere più leggera e riuscire a dedicare il tuo tempo e le tue energie a ciò che vuoi.

Grazie e a presto
Patrizia

 

Ph Priscilla du Preez su Unsplash

 

Patrizia Arcadi

Sono Patrizia Arcadi, La Coach Imperfetta: ti aiuto ad accettare e accogliere l’imperfezione, riscoprendo il coraggio di essere te stessa. Lavorando con me potrai: sentirti più sicura di te e delle tue decisioni nella vita privata e nel lavoro, metterti al primo posto senza sentirti in colpa, riconoscere il tuo valore, dire la tua con sicurezza, apprezzarti e star bene con te stessa.

2 Comments
  • Raffaella roversi
    Rispondi

    La prima consapevolezza nasce proprio dalla naturalezza dell’ascolto di se stessi. Lo spieghi davvero molto bene. È sempre utile leggere delle considerazioni ‘pratiche’. grazie ancora. Raffaella

    Luglio 25, 2019at11:46 am

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