Perché è difficile capire cosa si vuole davvero
Qualche giorno fa una mia cliente mi ha detto una frase che riassume perfettamente quanto sia difficile capire cosa si vuole davvero: “Fino a un certo punto della mia vita ho avuto una specie di saggezza interiore che poi ho smesso di ascoltare e questo mi ha portato a sentirmi sempre più confusa.”
Proprio così, sapere quello che si vuole non è facile se la connessione con questa saggezza interiore è interrotta, se la parte di noi che sa cosa sia giusto per sé viene relegata in un angolo e smettiamo di ascoltarla.
Partiamo dal presupposto che capire cosa si vuole davvero sia solo una questione di testa, di elenchi di pro e contro, di vantaggi e svantaggi conseguenti all’una o all’altra scelta: e se invece capire cosa si vuole davvero fosse difficile proprio perché non contempliamo altri aspetti che non siano la razionalità?
Se fare chiarezza di sé e conoscersi a fondo significasse anche tornare ad aprire la porta al nostro intuito, a ciò che sappiamo già e di cui ci siamo dimenticate (o che ci hanno fatto dimenticare)?
Con questo articolo voglio offrirti l’ispirazione per superare la difficltà di capire cosa vuoi davvero, partire all’esplorazione di te, mettere in luce ciò che hai dentro e farlo emergere.
Perché capire cosa si vuole è un percorso che prevede anche il riconoscere di avere una saggezza interiore che – se ascoltata – sa guidarci verso la strada giusta per noi.
Capire cosa si vuole: perché è difficile
Innanzitutto lasciami dire che, se è vero che capire cosa si vuole è difficile, questo non significa che sia impossibile, tutt’altro.
Capire cosa si vuole fa parte di un processo di scoperta che permette di arricchire la conoscenza di sé passo dopo passo, fornendoci informazioni preziose circa i nostri valori, il nostro perché più profondo, il senso che diamo alle cose.
Ciò che può ostacolare questo processo nel tempo è tutto il sistema di condizionamenti esterni che fanno pressione su di noi durante l’intero arco della nostra esisteza: sto parlando di quel “rumore” proveniente dall’esterno fatto di giudizi, aspettative altrui, attese provenienti dall’esterno, che si trasformano in “doveri” che ci ingabbiano, fino a confondere chi siamo e ciò che vogliamo.
Quanto più ci sentiamo sensibili a queste pressioni – dette o tacite – tanto piùrischiamo di disconnetterci dalla nostra vera natura, rischiando di allontanare quella parte di noi che racchiude la nostra essenza più autentica, fatta di ciò che siamo, ciò in cui crediamo e che vogliamo.
E’ così che la razionalità diventa l’unico criterio con cui scegliere per la nostra vita, assecondando ciò che la mente ci dice di essere e fare, bloccando l’ascolto profondo e privando la nostra “guida interiore” della possibilità di ispirarci e suggerirci la direzione da prendere.
Capire cosa si vuole: perché è importante
Soffermarsi e chiedersi ciò che si vuole davvero è un vero e proprio esercizio di ascolto di sé: si tratta di un momento prezioso di auto consapevolezza e conoscenza, con cui prendere in mano la propria vita e scegliere di mettersi su una strada in cui riconoscersi e sentirsi a proprio agio.
Chiedersi cosa si vuole davvero, infatti, è importante perché permette di:
- interrogarsi su ciò che ha valore e predisporsi a onorarlo
- avere una guida nelle decisioni, anche le più difficili
- sentirsi più soddisfatte e gratificate
- sentirsi ispirate
- aprire lo sguardo a molteplici prospettive e possibilità
- darsi l’opportunità di emanciparsi da modelli e voleri imposti dall’esterno
- distinguersi
- migliorare la qualità delle relazioni che diventano più autentiche
- impiegare al meglio le proprie energie
- favorire padronanza di sé e autodeterminazione
- migliorare la propria autostima grazie all’assunzione di responsabilità di perseguire ciò che si vuole.
Capire cosa si vuole: il “diario dei perché”
Se hai deciso di prenderti un momento di riflessione ed esplorazione di te, l’ispirazione che trovi di seguito fa al caso tuo!
Il diario dei tuoi perché
Ritagliati un momento a fine giornata o nel weekend per passare in rassegna le decisioni più importanti o più difficili che hai preso, le azioni che ti hanno coinvolto maggiormente e, per ciascuna, chiediti:
- come ti ha fatto sentire compiere quel gesto/prendere quella decisione chiediti
- quale motivazione ti ha spinto proprio in quella precisa direzione e se ti sei sentita in qualche modo vincolata e “costretta” ad agire in quel modo
- cosa avresti fatto se avessi potuto assecondare ciò che desideri davvero
Poi osserva ciò che hai scritto e chiediti:
- Che cosa dice di me tutto quello che ho scritto?
- Che cosa scopro di me e di ciò che voglio davvero?
- Se non mi è chiaro cosa volevo nelle circostanze che ho descritto: cosa mi ha impedito di capirlo?
- Cosa mi servirebbe per riuscirci?
- Se mi è chiaro cosa volevo nelle circostanze che ho descritto, ma non ho agito di conseguenza: cosa mi ha impedito di andare nella direzione di ciò che volevo?
- Cosa posso propormi di fare per riuscirci la prossima volta?
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Patrizia
Ph Monstera Production/Pexels