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Coltiva il “sano egoismo” per riuscire a prenderti cura di te

Quando ero bambina e dovevo scegliere qualcosa optavo sempre per ciò che mi sembrava fosse la scelta migliore per me. Che si trattasse di un dolcetto, un frutto, un gioco, sceglievo ciò che preferivo, senza preoccuparmi che, facendolo, potessi togliere qualcosa agli altri.

In effetti, all’epoca avevo ben chiari miei gusti e cosa facesse al caso mio e il mio senso di auto determinazione era ben sviluppato.
Non solo: davo per assodato che questa chiarezza e questa capacità di scelta fossero condivise da tutti, per questo non capivo come mai i miei genitori mi riprendessero con frasi come: “Hai pensato che magari quel pasticcino lo voleva qualcun altro e che dovresti far scegliere prima gli altri?”

Perchè avrei dovuto farlo, se lo volevo io?
Perchè dare per scontato che io stessi togliendo qualcosa agli altri, quando magari gli altri bambini stavano semplicemente scegliendo per i fatti loro, senza curarsi della mia decisione?

I miei dubbi non trovavano risposta, soprattutto quando, assecondando il monito dei miei, magari ritraevo la mano e davo la precedenza agli altri, per poi scoprire che nessuno si filava di striscio che desideravo io.
Solo a quel punto avevo l’approvazione dei miei genitori che mi dicevano: “Ora puoi prenderlo”.


Prima gli altri: ma chi l’ha detto?

“Prima gli altri”.
In quelle tre parole, per me c’era un mondo di significati e di convinzioni che ero destinata a portarmi dietro per anni:

“A me spetta ciò che gli altri hanno scartato, quindi mi merito solo le briciole e gli avanzi.”
“Io e i miei desideri valiamo meno degli altri, che, di conseguenza, sono più importanti di me.”

“Il parere degli altri conta più del mio.”
“Pensare prima a se stessi è da cattivi egoisti ed è sbagliato.”

“Se scelgo farò scontento qualcuno (quindi scegliere ciò che va bene per me è pericoloso e dannoso).”
“Per andar bene agli altri, è meglio se metto da parte ciò che voglio”
.


Come? Ti sembra di leggere una storia che conosci?

Lo immagino!
Quante volte ti sei ritrovata ad anteporre i bisogni degli altri ai tuoi desideri?
Quante volte invece ti sei sentita egoista e hai pensato male di te stessa (o temuto lo facessero gli altri) al solo pensiero di dedicarti alle tue necessità?


Se la risposta è “molte”, probabilmente anche tu, come tante di noi, sei caduta nella trappola della convinzione per cui dedicarsi a se stessi e prendersi cura dei propri bisogni sia un atteggiamento riprovevole.

Proprio così: cresciamo con la convinzione che dedicarci agli altri, o, addirittura, sacrificarci, ci renda “brave bambine” apprezzabili.
Il nostro bisogno di approvazione si sente attivato da questa prospettiva e, per soddisfarlo, ci comportiamo come se concentrarci su noi stesse sia davvero da egoiste.

Peraltro, un po’ come se non ci fossero vie di mezzo, come se le uniche due opzioni possibili fossero il sacrificio (“Se mi immolo sono brava e mi vorranno bene”) o l’egoismo (“Penso solo a me e chissenefrega di chi ho intorno”).


Il “Sano egoismo”, una sana via di mezzo come valore

L’egoismo sano può essere il ponte tra queste due posizioni, perchè presuppone un atteggiamento di interesse verso noi stesse e, al contempo, di attenzione verso gli altri. Presupponendo che, prima di riuscire a dedicarci agli altri, è importante riuscire ad amare noi stesse e che questa sia la condizione necessaria per il proprio benessere e per quello altrui.

Può sembrare un po’ retorico, tuttavia amare se stessi è l’unico modo per potersi dedicare anche agli altri.

E per risucire a farlo, possiamo innanzitutto dare la nostra personale definizione di “sano egoismo” per poi introdurre questo principio fra i valori che guidano la nostra vita e le nostre scelte.

Se leggiamo la definizione di egoismo che ne dà Wikipedia “- un insieme di atteggiamenti e comportamenti finalizzati unicamente, o in maniera molto spiccata, al conseguimento dell’interesse del soggetto che ne è autore, il quale persegue i suoi fini anche a costo di danneggiare, o comunque limitare, gli interessi del prossimo” – possiamo provare a sostituire le parti che ne conferiscono la visione “peggiorativa” con un approccio più costruttivo, che contempli anche gli altri e non solo noi stesse.

La definizione “sana” di egoismo, quindi, potrebbe essere “Un insieme di atteggiamenti e comportamenti finalizzati innanzitutto al conseguimento dell’interesse del soggetto che ne è autore, il quale persegue i suoi fini consapevole che questo gli consentirà di avere le risorse adeguate per potersi dedicare agli altri.

A questo punto, a fronte di questa nuova definizione, potremmo finalmente sentirci libere di sfatare la convinzione che ci vuole egoiste se ci dedichiamo a noi stesse e alla soddisfazione dei nostri bisogni.

E’ così che prenderci cura di noi diventa un modo molto efficace per vivere meglio con noi stesse e, di conseguenza, con gli altri.
Perchè se saremo soddisfatte di noi e in pace con noi stesse, la nostra riserva di energie sarà al massimo e ci sentiremo più propense a rivolgerci agli altri.
Non solo: amando noi stesse, daremo l’esempio a chi ci sta intorno per fare altrettanto.

Non sembra così anche a te?


Coltivare il sano egoismo

Ecco qualche spunto per riuscire a sostituire il senso del sacrificio con la consapevolezza e smettere di colpevolizzarsi.


Prova così:

Fase 1: Consapevolezza

1- Sii consapevole di ciò che conta per te, dei tuoi valori e dei tuoi bisogni.
Di ciò che ti piace e ti dà energia, di ciò che vuoi e non vuoi.
Questo è il primo passo per capire cosa va bene per te e per guidare le tue scelte.
Riscoprire chi sei davvero e conoscerti a fondo ti darà la forza per riuscire a comportarti in maniera allineata con ciò che ritieni sia giusto per te e con i tuoi desideri.


2- Chiediti qual è il bisogno che cerchi di soddisfare con il tuo atteggiamento di piena dedizione e sacrificio per gli altri. Una volta individuato il tuo bisogno, trova un modo per prendertene cura che includa gesti di attenzione nei tuoi confronti (e non solo di attenzione verso gli altri). Il messaggio che ti darai in questo modo è “Io sono importante!”.

3- Metti nero su bianco le tue convinzioni sul concetto di cura di te: scrivi tutto ciò che ti viene in mente, pensieri, giudizi, critiche, paure.
Poi passa al vaglio ogni punto e chiediti: “Questo è vero per me?”.
Scoprirai che tra ciò che hai scritto ci sono convinzioni che non ti appartengono (e a questo punto potrai sentirti libera di lasciarle andare e sostituirle con convinzioni che siano davvero tue) e colpe o timori che risuonano solo nella tua mente ma che non si realizzeranno davvero.


Fase 2: Azione

1- Mettiti in cima alla lista delle tue priorità.
Se sei sempre propensa a dedicarti agli altri anzichè a te stessa, prova a considerarti come se anche tu facessi parte dei famosi “altri”, appunto.
Come?
Metti in pratica nei tuoi confronti lo stesso gesto di cura che dedicheresti a qualcun altro e che vorresti tanto che qualcuno riservasse a te.

2- Lascia andare il senso di colpa: leggi il mio articolo “SOS senso di colpa: tre strategie per liberartene”.
Anche se a te non sembra possibile, fidati che lo è!

3- Individua i tuoi obblighi e trasformali in scelte (i famosi “voglio“): quali sono i doveri che ti auto imponi? Quali sono gli obblighi che pensi di avere? C’è qualcuno fra questi obblighi auto imposti che ritieni di poter lasciar andare?

4– Impara a dire no e a porre dei confini e, prima di tutto, impara a rispettarli tu stessa per prima.

5– Lascia andare il desiderio di compiacere tutti, ti sentirai molto più libera di essere realmente te stessa e di poterti occupare di ciò che vuoi, con trasparenza e sincerità.

6– Riscopri il coraggio e il piacere di essere te stessa, senza paura e senza condizionamenti, come puoi imparare a fare con la scheda di self coaching che ho preparato in regalo per te!


7- Infine, impara a chiederti “Cosa è meglio per me, in questo momento?”. Si tratta di un atto di sincerità e onestà nei tuoi confronti e nei confronti degli altri.

Perchè amare e rispettare te stessa passa anche attraverso l’ascolto e la realizzazione dei tuoi desideri e delle tue necessità.



Se ti senti egoista anche solo all’idea di dedicarti a te stessa e hai a che fare spesso con il senso di colpa, sono qui per aiutarti!

Candidati per lavorarci su con me: ti illustrerò come posso affiancarti con il mio lavoro per lasciar andare il senso di colpa!
 

Grazie!
Patrizia

Ph Mathieu Stern/Unsplash

Patrizia Arcadi

Sono Patrizia Arcadi, La Coach Imperfetta: ti aiuto ad accettare e accogliere l’imperfezione, riscoprendo il coraggio di essere te stessa. Lavorando con me potrai: sentirti più sicura di te e delle tue decisioni nella vita privata e nel lavoro, metterti al primo posto senza sentirti in colpa, riconoscere il tuo valore, dire la tua con sicurezza, apprezzarti e star bene con te stessa.

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