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I sei pilastri dell’autostima


“Quanto vorrei avere più autostima!”.

Quante volte hai sentito dire questa frase? Quante volte l’hai pronunciata tu stessa?

Comunemente, siamo portate a pensare che l’autostima dipenda dal raggiungimento di un traguardo, dall’apprezzamento che riceviamo da parte degli altri, dai risultati che otteniamo sul lavoro, da quanto appariamo simpatiche, preparate, brillanti, belle, brave, in forma.

Tuttavia, se fosse così, “basterebbe” ottenere ciò che desideriamo, ricevere un complimento, prendere un bel voto, avere una promozione, la casa dei sogni, il fidanzato ideale o un aumento di stipendio per avere un’autostima solida.


Eppure non è così: quante volte infatti raggiungiamo un obiettivo eppure non ci sentiamo a posto con noi stesse o riceviamo un complimento e ci sminuiamo, pensando in fondo di non meritarlo?


Questo dipende dal fatto che l’autostima non ha a che fare con un giudizio, positivo o negativo che sia, quanto con il “reale valore di sè”.


E il reale valore di noi stesse è la misura della fiducia che noi nutriamo nelle nostre capacità di saper fronteggiare le difficoltà della vita e di raggiungere i nostri obiettivi.
Non solo, la percezione del nostro valore dipende anche dalla certezza di avere il diritto di affermare noi stesse, di poter essere felici e realizzate, di poter vedere soddisfatti i nostri bisogni e coronati i nostri desideri.


Cos’è l’autostima?

Nel suo libro “I sei pilastri dell’autostima”, lo psicoterapeuta e scrittore Nathaniel Branden definisce l’autostima come “la disposizione che permette di essere in grado di far fronte alle sfide fondamentali della vita e di essere degni di felicità.”


Secondo questa definizione, quindi, l’autostima ha a che fare con “come percepiamo noi stessi“, con la fiducia che nutriamo nella nostra efficacia e capacità di fare scelte, nelle nostre risorse e capacità di agire, di affrontare il cambiamento, di far fronte alle difficoltà, di raggiungere gli obiettivi, di realizzarci con successo, di sentirci soddisfatti e felici di noi stessi.

I sei pilastri dell’autostima

Ecco su cosa si fonda l’autostima secondo Branden:


1. La consapevolezza

Vivere consapevolmente significa essere “mentalmente attivi e non passivi”, “guardare al mondo con occhi nuovi”, confrontarsi con la realtà dei fatti riconoscendo e correggendo i propri errori.
Coltivare la consapevolezza vuol dire vedere e conoscere le cose per ciò che sono realmente, osservare la realtà con apertura, non negare ciò che non ci piace o ci spaventa: in poche parole, significa tirare la testa fuori dalla sabbia.


Prova così:

Leggi il mio articolo “9 buone abitudini per aumentare la tua consapevolezza” e lasciati ispirare per allenare questo aspetto dell’autostima!



2. L’accettazione

Ovverso concedersi letteralmente i propri pensieri, le proprie emozioni, le proprie azioni, il proprio modo di essere senza negarli, giudicarli, ripudiarli. Nel pieno rispetto di chi siamo davvero.


Prova così:

Vuoi dedicarti all’accettazione per rafforzare la tua autostima?
– Nell’articolo “7 modi per praticare l’accettazione” trovi diversi suggerimenti su come allenare la tua capacità di accettare te stessa e la realtà e spunti di riflessione sulla differenza tra accettazione e rassegnazione!



3. Il senso di responsabilità

Significa smettere di ragionare per “colpe” e iniziare a pensare in termini di responsabilità: questo vuol dire essere artefici delle proprie scelte, delle proprie azioni, responsabili della propria vita, del raggiungimento del proprio benessere e dei propri obiettivi.
E, al posto di incolpare gli altri e la vita per ciò che ci accade, imparare a chiedersi: “Cosa è in mio potere fare in questa situazione?”


Prova così:

Pensi di aver bisogno di concentrarti su questo aspetto per consolidare la tua autostima?

Fai pratica di responsabilità facendoti queste domande:
Quali scuse mi sto raccontando per non assumermi le mie responsabilità?
Cosa farei se scegliessi di essere responsabile per la mia vita e le mie azioni?
A chi o a cosa sto dando la colpa per ciò che accade nella mia vita, per quello che non riesco a fare e a ottenere?



4. L’affermazione di sè

Affermare se stesse consiste nell’essere autentiche nel rapporto con gli altri. Essare assertivi, ovvero rispettare i nostri valori, i nostri bisogni e interessi ed esprimerli in un modo adeguato, disposte a difendere noi stese in modo altrettanto appropriato (senza aggredire, nè rimanere passive!)


Prova così:

Per aiutarti ad allenare la capacità di affermare te stessa, i tuoi valori e i tuoi bisogni, ho scritto questo articolo in cui troverai tanti spunti e suggerimenti per imparare a farlo!

In questo articolo che parla invece di confini, troverai esercizi per riuscire a conoscerti meglio e a stabilire le tue regole del gioco, punto di partenza per riuscire ad affermare te stessa!



5. Darsi un obiettivo

Ovvero la capaità di darsi degli obiettivi, di breve e lungo termine, di saper progettare e definire dei piani di azione per raggiungerli, compiendo le nostre azioni in accordo con questi piani e verificandone l’efficacia e i risultati.


Prova così:

Riuscire a darsi degli obiettivi, personali o professionali che siano, presuppone sapere cosa vada bene per noi, cosa funzioni e cosa no per la nostra persona, cosa vogliamo davvero.

Per concentrarti sulla capacità di definire degli obiettivi “buoni per te”, presta attenzione innanzitutto alle motivazioni che ti spingono verso ciò che vuoi ottenere.

Per ogni obiettivo che ti poni, fai un elenco di almeno 10 motivazioni per le quali vorresti raggiungerlo. I “perchè” dovranno essere tuoi, di nessun altro.
E poi chiediti se quegli obiettivi e le motivazioni sono allineati ai tuoi valori: un obiettivo può essere definito “tuo” quando la sua realizzazione ti avvicina alla persona che vorresti essere, quando corrisponde a chi sei davvero, senza condizionamenti esterni.



6. L’integrità personale

Vivere coerentemente con noi stesse, agire intenzionalmente e quindi allineate con le nostre convinzioni e i nostri valori.


Prova così:

Per concentrarti su questo aspetto dell’autostima, impara innanzitutto a conoscere chi sei davvero, individua i tuoi valori , parti dai tuoi bisogni e poi scopri il coraggio di essere te stessa per trovare la tua autenticità e agire coerentemente con chi sei, tenendo a mente la persona che vuoi essere.

Ecco qualche risorsa per te per aiutarti a fare pratica:
– riparti dai tuoi bisogni leggendo qui e qui
– leggi questo post sul coraggio di essere te stessa
– scopri con questo articolo come capire chi sei davvero e come agire di conseguenza.


Avere autostima significa agire!

Tutto questo si traduce inevitabilmente in una “propensione all’azione”: perchè se avremo fiducia in noi stesse, ci sentiremo pronte ad accettare le sfide, ad abbracciare le opportunità, a cercarle, a vivere quindi la nostra vita come protagoniste e non come vittime di scelte subìte .
Scelte che – se avessimo una autostima solida appunto – avremmo la responsabilità di fare.


Proprio perchè, sempre secondo Branden, “la politica della passività ci lascia addosso la sensazione di essere impreparati alle sfide e alle occasioni della vita e non ci permette di coltivare la nostra autostima”.


La domanda da farti:

Qual è l’azione che posso compiere oggi per sentirmi responsabile per la mia vita e migliorare la fiducia e la stima di me stessa?


Cosa ne pensi ? Qual è fra questi pilastri quello su cui ti senti più forte? E quale quello su cui senti di dover lavorare di più?

Candidati per lavorarci su con me: ti spiegherò come posso affiancarti con il coaching per migliorare la tua autostima!
 

A presto!
Patrizia

Ph Shelby Miller/Unsplash

Patrizia Arcadi

Sono Patrizia Arcadi, La Coach Imperfetta: ti aiuto ad accettare e accogliere l’imperfezione, riscoprendo il coraggio di essere te stessa. Lavorando con me potrai: sentirti più sicura di te e delle tue decisioni nella vita privata e nel lavoro, metterti al primo posto senza sentirti in colpa, riconoscere il tuo valore, dire la tua con sicurezza, apprezzarti e star bene con te stessa.

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