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USA LA CURIOSITA’ PER SUPERARE LE PAURE DEL TUO CRITICO INTERIORE

Fino a che punto il tuo critico interiore può essere uno sprone per capire quali pericoli effettivi evitare e da che punto, invece, diventa un autosabotaggio che ti impedisce di andare avanti nella tua vita?
Come superare le paure del nostro critico interiore?


Quella del nostro critico interiore è la voce di una parte di noi che cerca di ricordarci gli insegnamenti del passato, mettendoci in guardia dal rischio che eventi spiacevoli possano ripetersi o verificarsi ex novo.

Non è semplice resistere a questa voce e andare avanti per la propria strada a testa alta e con sicurezza, poiché quando si fa sentire sa essere spinosa proprio sugli argomenti a cui siamo particolarmente sensibili.
Il nostro critico interiore non è propriamente un nostro nemico, tuttavia se gli lasciamo prendere le redini rischiamo di identificarci con i suoi giudizi e i suoi avvertimenti spaventosi, perdendo la possibilità di osservare in prospettiva noi stesse e ciò che ci accade e rischiando di rimanere vittime di ostacoli interiori, sgretolando la nostra autostima.


In questo articolo condivido alcune strategie per spegnere l’effetto che la voce critica ha su di noi quando alza particolarmente i toni, per affrontare la quotidianità senza lasciarci bloccare e sabotare dalle sue parole.


Strategie per affrontare il tuo critico interiore

1. La curiosità come anticamera dell’empatia

Come si fa a essere empatiche con il nostro critico interiore, quando l’unica cosa che vorremmo è chiudere la sua voce in un cassetto e non sentirla più?
Provare con la curiosità aiuta a creare un dialogo con la nostra voce critica che sia basato sul’ascolto e la comprensione, a farci pace.
Vuoi sapere come allenare questa curiosità? Ad esempio con un bell’esercizio di immaginazione e di creatività, con cui provare a indovinare quali possano essere i suoi sentimenti e bisogni.

Quali sono le motivazioni alla base delle sue parole? Cosa vuole ottenere?
E ancora, avete qualcosa in comune?

Magari si tratta di bisogni che condividete, di un sentimento che in parte provi anche tu o, sperabilmente, di una soluzione che possa mettervi d’accordo.
Questa consapevolezza ti permetterà di comprendere le sue necessità e di prendere la parte “buona” e costruttiva dei suoi messaggi per te!

2. Adotta il metodo in tre step: metti in pausa, disidentificati, ascolta

Ho appreso questa tecnica durante alcuni momenti di formazione di self compassion attraverso l’ascolto del corpo e oggi la riporto qui poiché può aiutarti mettere distanza tra i messaggi svilenti del critico interiore e la reazione che inconsapevolmente metteresti in atto, per poi magari pentirtene!

Innanzitutto, prova a mettere in pausa tutto ciò che faresti o che anche solo penseresti ascoltando le sue parole.
Chiudi gli occhi, prenditi un momento e respira con consapevolezza, portando l’attenzione a ciò che il corpo ti sta rimandando in quel momento. Stare con quello che c’è – pensieri, sensazioni, emozioni, percezioni, -e prenderne atto ti permetterà di non scattare in reazioni automatiche.
Il secondo passaggio è provare a non identificarti con quello che ti sta succedendo, con ciò che stai provando. Abituati a usare un linguaggio che favorisce la consapevolezza sostituendo frasi come “Mi sento…”, “Sono…” con “C’è una parte di me che si sente…”
Infine, interrogati e mettiti in ascolto con la curiosità del punto precedente per capire su cosa vale la pena concentrarti di ciò che è emerso.


3. Cerca le prove

ll fatto che il tuo critico interiore ti parli di te e delle tue azioni in certi termini svilenti, non significa che ciò che ti dice sia vero.
Per spegnere l’incendio che può generare dentro di te la sua presenza, cerca le prove della veridicità di ciò che ti dice. Scoprirai che non esistono e che si tratta di un modo per ottenere una tua reazione e metterti sull’attenti.

4. Chiamalo per nome

Se temi che il tuo critico interiore prenda il sopravvento su di te con le sue frasi intrusive – o se già lo fa e vorresti interrompere questo circolo vizioso – metti una distanza tra te e lui dandogli un nome. Smetterà di essere una figura mitologica che minaccia di saltare fuori senza preavviso e comincerà ad assumere più le sembianze di una parte di te con cui dialogare. In quesot senso, può essere molto utile anche disegnarlo o comunque immaginarlo con delle fattezze reali.
In fondo come possiamo intavolare una conversazione con qualcuno che non conosciamo e che è una presenza senza identità?
Sarà più semplice mettersi in ascolto di ciò che ha da dirti e comprendere le sue necessità.


5. Trasforma le critiche in bisogni da soddisfare

In Comunicazione empatica e nonviolenta si dice che le critiche e i giudizi sono la “tragica espressione di bisogni non soddisfatti”.

Possiamo prendere spunto da questa affermazione per considerare in maniera costruttiva le osservazioni del nostro critico interiore e comprendere quali sono i bisogni in ballo di cui sarebbe bene curarci.

Vediamo qualche domanda che possiamo porci per capirlo (qui trovi una lista di bisogni che ho creato per te per aiutarti nelle risposte!):
Quali sono i giudizi che ci muove?
Quali risuonano maggiormente in noi e ci toccano di più?
Come si sente mentre esprime questi giudizi?

Quali bisogni vorrebbe soddisfare per sentirsi meglio?
Con quale azione?


6. Tieni ciò che è utile, lascia andare il resto

Infine, consideriamo che non tutto ciò che ci dice il nsotro critico interiore – o ciò che vuole farci credere – è utile per noi. Alcune cose di cui vuole convincerci, infatti, rischiano di sabotarci, condizionando le nostre azioni e la nostra vita in modo davvero spiacevole.
Ecco qualche domanda da porci per capire quali delle sue osservazioni possono tornarci utili e quali invece lasciar andare:

Queste critiche hanno a che fare con ricordi di qualcosa che è avvenuto in passato?
Sono legate a preoccupazioni del futuro, o sono concernenti il qui e ora?
Le sue parole mi bloccano o mi stimolano ad andare verso la realizzazioen di ciò che voglio?
Se mi bloccano, in che misura lo fanno?
Ciò che lui teme per me è qualcosa da cui devo guardarmi davvero ?
Ci sono effettivi pericoli che non ho preso in considerazione?
Quali sono le situazioni in cui queste critiche ricorrono?
C’è un filo conduttore?
C’è qualcosa rispetto a queste circostanze su cui vale la pena che io mi soffermi, se riconosco che si tratta di uno schema ricorrente?



Parti da qui per affrontare la tua parte critica senza lasciarti bloccare e sabotare dalle sue parole: usa la curiosità come alleata per entrare in empatia con il tuo critico interiore e farci pace.
Che ne dici, ti va di provare e di lasciarmi un commento per dirmi com’è andata?

E se sei stanca di soccombere al tuo critico interiore e vuoi imparare a fartelo amico, compila il questionario di candidatura per lavorarci su con me con il percorso di coaching individuale Accogli chi sei.


A presto
Patrizia



Ph Gary Butterfield/Unsplash

Patrizia Arcadi

Sono Patrizia Arcadi, La Coach Imperfetta: ti aiuto ad accettare e accogliere l’imperfezione, riscoprendo il coraggio di essere te stessa. Lavorando con me potrai: sentirti più sicura di te e delle tue decisioni nella vita privata e nel lavoro, metterti al primo posto senza sentirti in colpa, riconoscere il tuo valore, dire la tua con sicurezza, apprezzarti e star bene con te stessa.

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