54828
post-template-default,single,single-post,postid-54828,single-format-standard,eltd-core-1.2.1,borderland-child-child-theme-ver-1.0.0,borderland-theme-ver-2.5,ajax_fade,page_not_loaded,smooth_scroll,transparent_content,vertical_menu_enabled, vertical_menu_left, vertical_menu_width_290, vertical_menu_transparency vertical_menu_transparency_on,wpb-js-composer js-comp-ver-6.9.0,vc_responsive
trova il coraggio di mostrarti, anche imperfetta

Trova il coraggio di mostrarti, anche imperfetta

Leggendo il titolo di questo articolo hai pensato che ciò che ti manca è proprio il coraggio di mostrarti e che se lo facessi nessuno ti apprezzerebbe, anzi saresti esposta al rischio del rifiuto?

Oggi voglio dirti che spesso, a essere più soddisfatte e realizzate sono proprio le persone che hanno il coraggio di mostrarsi nella loro totale umanità, vulnerabilità e fragilità incluse.

Non sono io a stabilirlo, ad affermalo, tra gli altri, è anche Richard Wiseman, professore di psicologia presso la University of Hertfordshire, che con una ricerca ha dimostrato come sia proprio la condivisione delle proprie imperfezioni e delle proprie fragilità ad aumentare la probabilità di conseguire realizzazione e successo (nell’accezione più ampia del termine), di suscitare maggiore apprezzamento autentico da parte degli altri.

La stessa Kristin Neff – co fondatrice del Center for Mindful Self-Compassion – sostiene che uno degli elementi della self compassion sia proprio il senso di umanità condivisa, ovvero il riconoscere che l’esperienza dell’imperfezione, del senso di inadeguatezza, siano esperienze comuni a tutti gli esseri umani ed è proprio sulla base di questa condivisione che si basano la connessione e vicinanza tra le persone.


Il principio è semplice:  se in te riconosco qualcosa che provo anche e se grazie alla tua esperienza  posso dare un nome e legittimare ciò che vivo sulla mia pelle, allora mi sentirò meno sola e più vicina a chi condivide il mio stesso vissuto. E superare l’solamente significa anche rafforzarsi e trovare il coraggio di mostrarsi autenticamente come si è davvero.

Il coraggio di mostrarti e la paura delle tue debolezze


“Vorrei che nessuno vedesse le mie debolezze e i mie errori, vorrei tenermeli per me.”

Quante volte hai pronunciato o pensato frasi di questo genere?

Quante volte la paura di mostrarti o di vedere le tue debolezze ti ha impedito di realizzare ciò che desideravi e ti ha portato a tradire te stessa?

Avere il coraggio di mostrarti è qualcosa che va al di là di accettare i tuoi errori e le tue debolezze. Si tratta di qualcosa che affonda le sue radici nella sicurezza in te stessa, nella stima che hai di te, nella consapevolezza del tuo valore e nelle possibilità che pensi di meritare e scegli di darti.

Per trovare il coraggio di mostrarti, infatti, è importante innanzitutto:
accettare te stessa e cambiare il modo con cui ti osservi e ti parli, a favore di un tono e uno sguardo meno giudicanti e più comprensivi,

– migliorare la tua relazione con l’imperfezione, con ciò che tu ritieni essere imperfetto in te e nella tua vita (ovvero non degno di apprezzamento), imparando ad accogliere chi sei,

– rafforzare la stima di te e la percezione del tuo valore, per non lasciare che la sensazione di “inadeguatezza” l’abbia vinta su di te e ti paralizzi, al punto tale da volerti nascondere.

Il coraggio alla base dell’autenticità

La ricercatrice Brené Brown, autrice de “I doni dell’imperfezione”, indica il coraggio come una delle quattro risorse da allenare per fare pratica di autenticità:

1. Coraggio: inteso come la capacità di andare oltre la paura e di accettare noi stesse così come siamo. Imperfezioni comprese.
Secondo l’autrice, infatti, “Coraggio viene dal latino cor, che significa cuore. Il coraggio significa raccontare la storia di chi sei con tutto il tuo cuore: avere semplicemente il coraggio di essere imperfetti”.

2. Vulnerabilità: il vero segreto dell’autenticità, poichè implica la capacità di esporsi e di andare oltre al rischio di essere rifiutate, incomprese o giudicate.

3. Compassione: ovvero essere comprensive e amorevoli verso noi stesse, sospendendo critica e giudizio.

4. Connessione con noi stesse: per “abbandonare chi crediamo di dover essere e abbracciare chi siamo davvero”.


Lasciare che gli altri vedano chi siamo davvero, infatti, è una decisione con cui dobbiamo fare i conti ogni giorno. E non sempre si tratta di una scelta così semplice.

Fare pratica di coraggio, partendo dalle piccole imperfezioni

A volte i cambiamenti vanno introdotti a suon di grandi svolte, in altri casi invece può essere utile fare pratica avanzando per gradi, compiendo piccoli passi e introducendo le novità a partire dalla piccole esperienze quotidiane.

Un modo per allenare il coraggio di mostrari può essere quello di concederii l’imperfezione a piccole dosi quotidiane, per ridimensionare il timore della novità e per sperimentare con un po’ di leggerezza qualcosa che non riconosci come tuo, ma che sai potrebbe portarti dei benefici.


Ritrova così il coraggio di mostrarti, anche imperfetta:

  • Circoscrivi ciò per cui ti senti imperfetta, imperdonabile e inadeguata
    Di cosa si tratta? Sono aspetti del tuo carattere? Sono eventi/fatti di cui sei stata protagonista? Sono pensieri, emozioni, parole che hai espresso? Rispetto a quali standard ti sembrano inadeguati questi aspetti di te?


  • Elenca tutto ciò che pensi di meritare di buono dalla vita: sii senza freni, non ti porre limiti, nessuno leggerà quell’elenco.


    Il solo fatto di scriverlo darà molto potere a ciò che pensi e ti aiuterà ad accendere la scintilla dei tuoi desideri.
    Ritenere di meritarsi il meglio (o almeno il buono) della vita è il primo passo per trovare la forza di assumersi il rischio di andarselo a prendere.


  • Scorgi le imperfezioni altrui: la sensazione di essere sola nell’esperienza dell’imperfezione è ciò che ti fa vergognare ancora di più di te stessa e che ti fornisce l’alibi per non mostrarti, rosicchiando la tua riserva di coraggio.


    Guardati in giro e cogli i segnali di imperfezione anche nelle altre donne: come puoi trarre forza dalle loro esperienze? Come puoi condividere con loro questa sensazione di inadeguatezza che, ti assicuro, è tutto fuorchè solo tua?


  • Non aspettare di essere perfetta per agire, per esporti, per uscire dal guscio, per dire la tua, per condividere le tue emozioni, per amarti e per farti amare.


    Ciò che ti rende meritevole di amore è proprio ciò che sei ora, imperfezioni, debolezze e fragilità incluse, e se attendi che tutto sia perfetto per mostrarti, rinunci a tutto ciò che di buono potresti goderti della vita ora. A partire dall’amore per te stessa.


  • Lascia andare chi credi di dover essere e fai pratica quotidiana di chi vuoi essere davvero.
    Come ti suggerivo anche nell’articolo “Quanto ti senti autentica?”, prova a chiederti:
    Chi mi sto costringendo ad essere?
    Chi vorrei essere davvero?
    Come mi comporterei se fossi già quella persona?

    Quali decisioni prenderei?
    E come sarebbero i miei rapporti con gli altri?

    Cosa posso fare oggi per iniziare a comportarmi così?


  • Fai ogni giorno una piccola azione coraggiosa: annota la paura che ti scatena, ma vai oltre. La paura non è mai una buona consigliera, quindi in quei momenti contemplala, ma prendi le distanze mettendo sperimentando piccoli atti di coraggio. Può trattarsi di fare il primo passo verso una persona che non senti da un po’, introdurre qualcosa di nuovo nella tua giornata, inviare una email senza rileggerla.

    E poi, se desideri approfondire il tema del coraggio, questo mio articolo ti offrirà diversi spunti di riflessione interessanti!


  • Trasforma l’imperfezione in una vera e propria pratica quotidiana Io la chiamo arte dell’imperfezionismo ed è un modo per allenari a concedersi la perfezione a partire dalle piccole cose quotidiane come atto di amore e compassione verso noi stesse.


    L’imperfezione può essere un dono, non necessariamente qualcosa da tacere, nascondere, di cui temere. Può essere una possibilità di darci il permesso di sentirci soddisfatte di noi, di osservarci come siamo e di creare connessioni con gli altri basati sull’autenticità e sulla ricchezza della condivisione, anzichè su maschere perfette che in realtà nascono persone sole e spaventate di non piacere agli altri.


    Praticare l’imperfezionismo vuol dire concedersi piccole gocce di imperfezione ogni giorno e questo non vuol dire accontentarsi o gettare la spugna, ma riconoscere che la perfezione non esiste e che l’unico modo che abbiamo per sentirci soddisfatte di chi siamo, per percepire il nostro valore e acquisire il coraggio di mostrarci agli altri, è navigare in una condizione di imperfezione in cui ciò che è in nostro potere fare è chiederci come poter dare il meglio di noi.



Vuoi scoprire quali sono i bisogni che si celano dietro il tuo perfezionismo e trovare un modo per soddisfarli che non sia così faticoso e difficile?Candidati compilando il questionario che trovi qui: ti spiegherò come posso affiancarti con il coaching



A presto,
Patrizia

Ph Unsplash

Patrizia Arcadi

Sono Patrizia Arcadi, La Coach Imperfetta: ti aiuto ad accettare e accogliere l’imperfezione, riscoprendo il coraggio di essere te stessa. Lavorando con me potrai: sentirti più sicura di te e delle tue decisioni nella vita privata e nel lavoro, metterti al primo posto senza sentirti in colpa, riconoscere il tuo valore, dire la tua con sicurezza, apprezzarti e star bene con te stessa.

No Comments

Post a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.