Vuoi avere più fiducia in te? Smetti di sacrificarti e impara a rimanere fedele a te stessa
Se senti che ti stai sacrificando e stai mettendo da parte te stessa e le tue aspirazioni, imparare a rimanere fedele a te stessa ti aiuterà ad accrescere la tua autostima e a smettere di accontentarti.
Sacrificare te stessa, magari nel tentativo di apparire più accettabile agli altri, di compiacerli con la speranza di ottenere il loro apprezzamento, è un po’ come tradire chi sei.
Come scrivevo nell’articolo “Chi ha paura del giudizio degli altri?”, spesso, le parti di noi che vengono sacrificate sono proprio quelle che noi per prime non accettiamo, quelle che speriamo gli altri non vedano per timore di subire una critica o di essere rifiutate.
Ritrovare noi stesse, accettare chi siamo, anche gli aspetti che riteniamo più spinosi, è un buon passo per coltivare quella fedeltà alla nostra essenza che può tenerci lontane dal sarificio di noi e dei nostri bisogni all’interno delle relazioni.
L’accoglienza di noi, infatti, è proprio ciò che ci fa guadagnare quella solidità e quella sicurezza interiori da non renderci più necessaria l’approvazione degli altri per sentire di “andare bene“.
Come capire se stai tradendo te stessa
Non è sempre facile capire se stiamo tradendo noi stesse: la pressione a renderci “socialmente accettabili” e a seguire dei modelli di comportamento che ci assicurino un certo apprezzamento genera un rumore di fondo davvero forte che rischia di non farci cogliere il punto in cui stiamo svalicando nel sacrificio di noi.
Nell’articolo “Sicura che sacrificarsi sia la scelta giusta?” ho indicato alcuni segnali da tenere d’occhio per capire se le tue relazioni sono pervase dal senso di sacrificio.
Puoi partire da lì per capire se stai tradendo te stessa e scorrere anche le frasi che trovi di seguito per ascoltare come risuonano in te e come ti senti leggendole:
- “Non fa nulla, non preoccuparti”: con questa frase provi a sminuire il peso dei tuoi sentimenti, dei tuoi bisogni e di come stai tu, cercando di non far preoccupare chi hai davanti e di non fargli/le provare senso di colpa.
- “Cosa vuoi che me ne importi”: a volte fingere che ciò che è accaduto non ti interessi ti sembra la strategia migliore per ridurre il dolore e la fatica che ha provocato in te e per farti apparire più forte agli occhi degli altri.
- “Non è così grave, dai!”: svalutare l’importanza di ciò che è accaduto e ridurne la portata è un po’ come dire a te stessa che sei tu l’esagerata, quella che la sta prendendo la questione in maniera eccessivamente seria e che forse, se fingerai che non lo sia, farà meno male e gli altri non ti giudicheranno.
Sai perché queste frasi, all’apparenza innocue, sono potenzialmente deleterie?
Perché inizialmente può sembrarti che funzionino, che ti permettano di ridimensionare la gravità delle circostanze, di tenere sotto controllo il giudizio degli altri su di te, di mantenere a bada le tue emozioni e le tue reazioni.
Nel lungo periodo, però queste parole e i comportamenti ad esse collegate non faranno che reiterare una visione di te basata sulla scarsità del tuo valore, sul fatto che i bisogni e i sentimenti che provi non meritino di essere espressi, che le tue esperienze possono passare in secondo piano, così come i tuoi desideri.
L’importanza di rimanere fedele a te stessa
Essere fedeli a noi stesse significa ritenere di “valerne la pena” e di meritare la fatica che comporta affermare le proprie necessità e i propri valori.
Non smetterò mai di dirlo: tutto nasce da ciò che crediamo di meritare, da quanto pensiamo di essere degne di una vita piena e soddisfacente, di quell’amore e di quell’apprezzamento che ci fanno sentire accolte, che ci fanno ritenere di andare bene.
Io valgo la pena?
Penso di meritare il rispetto che do agli altri?
Cosa sono disposta a fare per darmi e chiedere questo rispetto (come sostenere un possibile giudizio negativo altrui, ad esempio!)
Sono domande che è bene porci se le nostre relazioni sono contaminate dalla spinta a sacrificarci per essere approvate dagli altri, perché è dal ricostruire il valore di noi stesse che dobbiamo partire per sentirci complete, integre e soddisfatte di come siamo.
Come rimanere fedele a te stessa
Ecco alcuni aspetti da cui partire e su cui iniziare a riflettere per rimanere fedele a te stessa e alla tua natura nei rapporti e costruire quella sicurezza che può metterti nelle condizioni di non ricorrere al sarificio e all’annullamento di te.
1. Fai chiarezza su ciò che credi di meritare dalla vita
Mi piace pensare al successo come a una forma di piena soddisfazione, gratificazione e appagamento negli ambiti della vita che per noi hanno valore, per questo il successo per me in parte in parte può essere visto come la manifestazione di ciò che crediamo di meritare.
In fondo tutto parte da lì, da quanto ci riteniamo degne di meritare una vita piena e soddisfacente, di perseguire ciò che desideriamo, di essere legittimamente portatrici di bisogni e desideri, di progetti, preferenze, sogni e obiettivi.
A volte si tratta di darsi il permesso di ricevere l’abbondanza, altre di prendere il coraggio a due mani di andarselo a prendere.
In ogni caso penso che valga la pena partire da qui e rivolgersi la domanda delle domande: “Cosa penso di meritare dalla vita?“ e capire in che modo la risposta sta condizionando le proprie scelte.
Perché quella risposta fa tutta la differenza del mondo nella nostra propensione a svelare ciò che abbiamo dentro e a condurre una vita che sia orientata alla sua soddisfazione!
2. Vai alla ricerca della parte di te che hai tenuto nascosta
Qual è quella parte di te che ti sei negata fin qui?
Quali sono state le occasioni in cui senti che avresti voluto tiralra fuori, farla emergere, ma non l’hai fatto?
In quali circostanze senti di averla tradita e in quali, invece, l’hai onorata?
Parti da queste domande guida per riconoscere quale parte di te hai tenuto nascosta e che ora ha bisogno di essere presa in considerazione, accolta e integrata.
Potresti scoprire che accettandola, smettendo di etichettarla come “sbagliata” e di relegarla in un angolo, ti sentirai più forte e sicura di esprimerti e rimanere fedele a te stessa per smettere di sacrificarti nelle relazioni.
3. Fai chiarezza su chi sei e ciò di cui hai bisogno
Conoscere i propri bisogni non è un vezzo, tutt’altro: come dico in questo video, è un aspetto importantissimo su cui lavorare se vogliamo costruire una certa struttura interiore, poiché significa fare chiarezza su chi siamo e ciò che desideriamo realizzare nella vita.
Avere la consapevolezza di ciò di cui abbiamo bisogno è un presupposto necessario per definire i nostri obiettivi e condurre una vita che sia autentica e allineata con noi stesse.
Per mettere a fuoco i tuoi bisogni, segui le domande guida che trovi nell’articolo “Scopri i tuoi bisogni” e scarica la lista di bisogni e sentimenti che trovi nella sezione “In regalo” del mio sito!
4. Accetta chi sei, anche gli aspetti più spinosi
Come faccio ad accettare me stessa?
Come posso accettare anche le cose di me che non mi piacciono e che non posso cambiare?
Queste sono solo alcune delle domande con cui ho a che fare tutti i giorni, dei dubbi che si pongono le donne che si rivolgono a me per riuscire ad accettarsi e vivere una relazione serena con se stesse.
Come dico sempre, non esistono soluzioni prestabilite, né formule magiche, tuttavia possiamo sicuramente riconoscere che per accettarsi è importante innanzitutto individuare quali sono i giudizi che si esprimono nei riguardi di ciò che non si tollera rispetto alla propria persona.
Perché spesso, è proprio a partire da quella voce critica che è possibile ascoltare i bisogni della parte giudicante e riuscire a concentrarci su ciò che è nostro potere, lasciando andare il resto.
Per conquistare ciò che la preghiera della serenità auspica, ovvero “[…] la serenità di accettare le cose che non posso cambiare; la forza ed il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare; e la saggezza di conoscerne la differenza.“
Per lavorare su questi aspetti, l’articolo “Sette modi per allenare l’accettazione” ti aspetta!
5. Impara ad affermare chi sei e a porre confini
Quale valore dai al concetto di affermazione di sé?
Quali sono le convinzioni con cui ti rivolgi alla possibilità di affermare te stessa e ciò in cui credi?
Se riconoscere e accogliere chi sei è importante, altrettanto lo è riuscire ad affermare con assertività ciò che desideri e che per te ha significato.
Per questo – se necessario – è bene ripulire la tua visione in merito da convinzioni limitanti o giudizi di sorta (“Affermare ciò che si desidera è egoistico, presuntuoso, pretenzioso”, ecc.) e imparare a mettere dei confini e dei paletti per dare valore a ciò in cui credi.
Se questi aspetti risuonano in te, puoi approfondirli leggendo gli articoli: “Come affermare te stessa con un monosillabo” e “Perché è importante stabilire i tuoi confini” .
6. Assumiti la responsabilità della tua felicità e di ciò che va bene per te
Assumersi la responsabilità della propria felicità e della propria soddisfazione significa aver compreso di essere la protagonista della propria vita, di avere facoltà di scelta e potere di decidere ciò che va bene per sé.
Non è un caso se lo psicoterapeuta e autore Nataniel Branden ha inserito la responsabilità tra i “Sei pilastri dell’autostima” su cui concentrarsi per avere una solida stima di sé.
Perché coltivare il senso di responsabilità permette di cambiare prospettiva e assumersi il compito di realizzare ciò che desideriamo, smettendo di attendere che siano gli altri a donarcelo!
Parti da qui per ricominciare a considerare il tuo valore nelle relazioni e ritrovare la via di una vita autentica che sia connessa con la tua vera natura!
Desideri capire come possiamo farlo insieme? Contattami: ti dirò come potrò aiutarti a scoprire chi sei e a rimanere fedele a te stessa con il mio lavoro!
A presto!
Patrizia
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